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Mobilità scuola 2023/2024: conclusa la trattativa con un mancato-accordo. Quando presentare domanda

Nessuna modifica al CCNI: il ministero emana l’ordinanza ministeriale per recepire le leggi. I docenti neo-assunti accedono alle domande in via preventiva nell’attesa di un provvedimento chiarificatore.

07/03/2023
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Si è conclusa mercoledì 1 marzo 2023 la trattativa sulla modifica al CCNI mobilità 2022-2025 iniziata il 19 ottobre scorso.

Speciale mobilità
Quando presentare domanda
Indicazioni generali


Le ragioni del mancato-accordo

Nonostante il lungo lavoro di analisi e le proposte di condivisione, in diverse fasi sfociate anche in interlocuzioni politiche, l’esito è stato negativo e l’atto finale è quello di un verbale di mancato accordo.

Non è stato possibile, infatti, rimuovere alla radice la questione dei vincoli intervenuti per via legislativa, nonostante il complesso delle norme recenti sia molto incerto e senza riferimenti solidi.

L’Amministrazione ha riconosciuto l’estrema difficoltà nel ridefinire il contesto che detta l’obbligo a permanere sulla sede per i docenti neo-assunti 2022/2023, ferma restando la necessità di aggiornare il CCNI 2022-2025; sul blocco triennale a seguito di movimento ottenuto in fase interprovinciale, invece, altro punto come FLC CGIL fortemente avversato, non ha ritenuto di intervenire confermando così la previsione del contratto vigente da noi non sottoscritto nel gennaio 2022.

Stesso limite è stato posto alla rivendicazione sul punto relativo al vincolo triennale per i DSGA neo-assunti.

La soluzione coordinata proposta dalla FLC CGIL insieme alle altre sigle sindacali come un forte punto di avanzamento, era di consentire l’accesso ai movimenti 2023/2024 a tutti i docenti, sia neo-immessi sia neo-trasferiti, nell’attesa di definire la materia in sede di CCNL. Lo spettro del possibile contenzioso in un contesto così “indecifrabile”, quindi soggetto a giudizio, avrebbe avuto gravi ricadute sugli esiti.

Nonostante il serrato confronto, la posizione comune non si è trovata: per accelerare il cronoprogramma e far fronte ai tempi, il Ministero ha presentato alle organizzazioni sindacali l’Ordinanza Ministeriale 36/23 che regolerà la prossima mobilità docenti e ATA a.s. 2023/2024 congelando, così, ogni integrazione al testo del CCNI vigente.

Si tratta di uno strumento che dispone, in via unilaterale, solo sui due punti oggetto delle sopravvenute norme:

  • L’inclusione dei docenti neo-assunti 2022/2023 tra i destinatari dei trasferimenti 2023/2024, condizionando, però, la convalida della domanda all’entrata in vigore di un chiarimento legislativo.
  • L’eliminazione del referente unico dell’assistenza al familiare disabile grave, che determina il diritto alla precedenza a più soggetti che si alternano nella fruizione dei permessi retribuiti.

I termini per le operazioni

  • Personale docente: dal 6 marzo al 21 marzo – Pubblicazione degli esiti 24 maggio.
  • Personale educativo: dal 9 marzo al 29 marzo – Pubblicazione degli esiti 29 maggio.
  • Insegnanti di religione cattolica: dal 21 marzo al 17 aprile – Pubblicazione degli esiti 30 maggio.
  • Personale ATA: dal 17 marzo al 3 aprile – Pubblicazione degli esiti 1 giugno.

Il nostro commento

Appare evidente che il risultato rimane lontano dalle nostre attese: nel vuoto normativo era auspicabile trovare l’accordo per una fase estensiva dell’accesso ai movimenti, tale da generalizzare la domanda sia ai docenti che agli ATA rimuovendo i vincoli. Non è accettabile la proposta di sottoscrivere la modifica del CCNI acquisendo l’apertura per i neo-assunti, ma subordinandola all’intervento chiarificatore: i diritti non sono soggetti a condizione e devono essere esigibili senza rinvio a fatti esterni ad essi.

Rispetto alla rigidità dei primi incontri, riconosciamo comunque all’amministrazione di aver fatto un passo avanti, di certo sotto la pressione dei sindacati, nella direzione di ricucire la frattura dello scorso anno.

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